venerdì 9 novembre 2012

Vinciullo tuona: Il PDL é mio, fuori i traditori!

Enzo Vinciullo
Come puntualmente anticipato ieri, la resa dei conti interna al PDL non si é fatta attendere. E' di stamattina un durissimo comunicato stampa dell'On. Enzo Vinciullo che, in risposta alle affermazioni rese ieri da Visentin in conferenza stampa, non nasconde le proprie, belligeranti, intenzioni di rivalsa nei confronti di chi definisce "traditori". 
Pur con un linguaggio non proprio "berlusconiano", Vinciullo é chiaro: "ammesso che ci sia qualcuno che deve chiedere scusa, questo non è il PDL nella sua generalità. Bisogna recitare il “Mea culpa” e indicare i soggetti che, potenzialmente, devono chiedere scusa.
Non il PDL, alle cui mammelle molta gente, e sicuramente, fra questi, non i miei amici, si è ampiamente abbeverata e accresciuta, senza averne alcun rispetto.
Aver votato per il PDL, non aver votato per il PDL, non è un argomento futile da affrontare e discutere in sede di Conferenza Stampa; è un argomento da affrontare e discutere nella Direzione Provinciale, che doveva essere convocata per domani e che, mi pare di capire, non verrà convocata.
Non è un argomento da affrontare in Conferenze Stampa, ma da discutere in luoghi al chiuso, perché “i panni sporchi si lavano in famiglia”, ammesso che, noi, siamo ancora una famiglia.
Una cosa è certa: nel nuovo PDL non ci potrà essere posto né per i traditori, né per i pavidi, né per i timidi, né per le quinte colonne!
In questa Campagna Elettorale, mentre i soldati morivano al fronte, ancora una volta, i pavidi ufficiali, nelle retrovie e nelle furerie, trescavano con i nemici.
Di qui alle prossime Campagne Elettorali (Nazionali, Provinciali e Comunali), chi non si è impegnato in questa Campagna Elettorale, non potrà continuare a rappresentare il Popolo della Libertà".
Stefania Prestigiacomo
Non ci vuole molto a capire che sta chiedendo le dimissioni e l'azzeramento di quella parte del PDL che, pur avendo vinto il Congresso provinciale a furor di popolo, non é stata capace di conseguire un risultato elettorale degno di nota. Allora Bellucci, la Prestigiacomo, Alicata ed Assenza che fine faranno?
Bruno Alicata
Ed il centrodestra, ormai definitivamente imploso, che proposta sottoporrà ai siracusani per il dopo Visentin? Riusciranno a riciclarsi, dopo un lunghissimo edd oltremodo necessario bagno d'umiltà? Non credo. Innanzitutto, ormai é palese, il PDL, sia a livello nazionale che a livello locale, non esiste più. L'idea di Partito, forse, non é mai esistita, ben assorbita e rappresentata dalla faccia e dalla politica del Cavaliere. Adesso, che il Cavaliere é in bassa fortuna, tutti i nodi vengono al pettine ed emergono quegli sconfinati limiti politici e personali che hanno portato al disastro elettorale e politico. In questo quadro l'anomalia é proprio Enzo Vinciullo che, nonostante tutto, ed evidentemente per vantaggi strutturali personali, é riuscito a sopravvivere ed a trovare la forza per una, anche se ridimensionata nei consensi, rielezione.
Oggi, forte del suo successo, il Professore vuole ilPartito, o ciò che rimane. Onore al vincitore, si sarebbe detto in altri tempi. Ma neppure l'onore delle armi all'avversario?
Qui si innescano i tanti interrogativi. Chi sarà il candidato alle nazionali? Ed il candidato Sindaco? Gli equilibri in Giunta? La politica provinciale chi dovrà gestirla e rappresentarla? 
Non ci rimane che attendere, sempre che ci sia, la convocazione della Direzione provinciale del PDL che rischia di fare più morti e feriti di sempre; che rischia di restituire agli affetti familiari chi, eletta Miss Parlamento il 27 marzo del 1994, ha ben cinque legislature (Una in più del Principe Foti, per dirla colmio Amico Toi Bianca), ha fatto per ben due volte il Ministro della Repubblica, anche se non si sa bene cos'abbia prodotto di concreto per questa Città e per questa Provincia. Stefania Prestigiacomo. 
Un altro pericolo, però, é ben più reale. Il coalizzarsi degli sconfitti e dei traditori contro il vincitore. E sarebbero la maggioranza del Partito, o di quel che ne rimane. Quindi attenzione, Professore!!!
Giovanni Di Lorenzo

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