sabato 10 novembre 2012

Dimissioni di San Martino, Visentin libera Siracusa?


Il Sindaco di Siracusa Roberto Visentin

La sorpresa potrebbe essere dietro l’angolo e spariglierebbe, realmente,  i giochi di chi crede di arrivare a fine legislatura al Comune di Siracusa. Se, veramente, il Sindaco Roberto Visentin dovesse, nei prossimi giorni, rassegnare le dimissioni da primo cittadino di Siracusa, il sogno dei moltissimi Consiglieri comunali che non raggiungerebbero la rielezione finirebbe qui.  Mutuando Frizzi a Miss Italia, per i quaranta Consiglieri Comunali la legislatura non continuerebbe. E’ di ieri sera la notizia, già profondamente verificata, di una riunione di maggioranza tenutasi, tra il Sindaco Visentin ed i Consiglieri che lo sostengono al Vermexio, nella zona alta della Città e che sarebbe stata necessaria a fare “il punto della situazione” per il prosieguo delle attività d’aula, in Consiglio Comunale, ferme al palo su un bilancio che non vuol quadrare, secondo i desiderata della “maggioranza che non c’è”.  Toni accesi, a volte anche aspri, a quanto riferiscono, tanto da indurre il buon Visentin dapprima a ricondurre il filo sul ragionamento politico (?), per poi definitivamente prendere atto di non essere riuscito a compattare un fronte a lui favorevole. Da qui l’annuncio delle imminenti dimissioni dato ai suoi supporters in Consiglio Comunale. Minaccia o vera intenzione di gettare la spugna?
Oggetto della discussione sarebbero state le aliquote relative all’IMU ed ai vari servizi comunali che, data la coperta inesistente, avrebbero dovuto essere aumentate per garantire il pareggio dello strumento finanziario comunale che, ad oggi 10 novembre, è già stato in gran parte speso in dodicesimi ma che non si saprebbe ancora come far quadrare. Insomma come per dire che la nostra Città è pronta a fallire. O meglio è già fallita. Mi verrebbe da chiedere al Sindaco di che parla con molti Consiglieri che non sanno neppure come si crea un bilancio, oppure non conoscono la differenza che passa tra una variazione ed un equilibrio di bilancio. Non è per fare il primo della classe, basti leggere i capitoli creati nel passato strumento finanziario da qualche, fantasioso, Consigliere comunale e la relativa dotazione finanziaria. A questo si aggiungano gli stipendi d’oro pagati da noi cittadini ai dirigenti comunali, per servizi insesistenti, i vari obiettivi raggiunti (non si conosce come), i vari contributi dati ad associazioni di amici ed amici degli amici, ma – soprattutto – gli stipendi pagati ai nostri Consiglieri comunali che, improvvisamente e come per magia, il giorno dopo l’elezione, diventano dirigenti d’azienda, nella stragrande maggioranza. Così, chi nella propria vita non aveva mai lavorato, osi era districato alla meglio, si ritrova improvvisamente proiettato a fare il manager, a prendere decisioni, a fare il Direttore di struttura turistica oppure dichiara uno stipendio più che ragguardevole nella solita società privata di cui è titolare o che, nella maggior parte dei casi, è di un amico. A garantirglielo è la legge, e siamo d’accordo, ma si può sopportare tutto questo in tempo di vacche magrissime ed in una prospettiva di dissesto finanziario oltremodo accertata e reale? Il problema eravamo noi Consiglieri di Circoscrizione, con quattrocentomila euro di stanziamento di bilancio, omnicomprensivo. Ed il Consiglio Comunale di Siracusa con il suo milione e seicentomila euro l’anno dove lo mettiamo?
Vogliamo dire, senza infingimenti, che è un vero scandalo il fatto che un Consigliere Comunale, appena eletto in uno dei nove capoluoghi di provincia siciliani, può non lavorare più, e se non lo ha mai fatto può cominciare a farlo presso una “società amica”, e gli si garantisce lo stipendio che vuole, senza problemi, tanto lo rimborsa il Comune di Siracusa, e – quindi – i siracusani che pagano le tasse? Vogliamo dire, per favore, senza timore reverenziale che in questo Consiglio Comunale esistono Consiglieri che non sanno cosa sia la lingua italiana ma che fanno i dirigenti d’azienda a 3500 euro al mese, quando nella loro vita normale, prima di sedere al Vermexio, non facevano nulla ed avevano problemi per vivere? E’ duro da dire, ma è la verità. Una giusta operazione di trasparenza non farebbe male. I siracusani potrebbero capire se Giovanni Di Lorenzo, da eletto, percepisce lo stesso stipendio che riceveva da cittadino, se lo riceve sempre dalla stessa società da cui era dipendente o se Di Lorenzo, appena eletto, ha cambiato, come per magia, le carte in tavola. Si badi bene che non esistono estremi di reato perché tutto questo è garantito dalla vigente Legge regionale sull’ordinamento degli Enti Locali. E’ solo un problema di opportunità e di etica politica, finora sconosciuta e vilipesa, che rimane e che pesa come un macigno sulle tasche di noi siracusani.
Le dimissioni di Visentin metterebbero fine a tutto questo, ma credo che non arriveranno, purtroppo. Continueremo ad assistere, in Aula, al solito, stucchevole, mercato delle vacche dove qualche Consigliere, ad onor del vero sempre i soliti, che per votare il bilancio preventivo (a Novembre), riceveranno questo o quel riconoscimento per il proprio, essenziale, contributo. Insomma il solito schifo.
Le dimissioni di Visentin manderebbero a casa una classe politica inadeguata ed incapace che ha dato metro di non avere uno straccio di progetto per governare Siracusa, anche se, in ogni caso, lascerebbero – adesso come a scadenza naturale – una situazione economica disastrosa e controversa per la quale chiunque verrà non vivrà tempi facili.
Le dimissioni di Visentin, politicamente, potrebbero essere erroneamente valutate come la vittoria dell’altra parte del PDL, quella vinciulliana che rivendica a gran voce partito e ruoli nel centrodestra, come una sconfitta del PID di Pippo Gianni, sempre impegnato a difendere l’indifendibile in Giunta ed in Consiglio Comunale, come la sconfitta di quel nugolo di Consiglieri comunali che, seppur legittimati dal voto popolare, non hanno mai incontrato un muro dionigiano o non azzeccano, durante i loro interventi, un solo congiuntivo. Niente di più sbagliato. Non rappresenterebbero la sconfitta di alcuno ma – esclusivamente – la vittoria della Città.
La vittoria di una Città, Siracusa, disamministrata dai tempi di Titti Bufardeci. Vilipesa nella sua storia, nel suo futuro, riempita dal cemento e da un assetto urbanistico folle e nato per garantire i grandi potentati economici non siracusani.
Le dimissioni di San Martino rappresenterebbero, per tutti – e per Visentin in testa – la più grande opportunità mai rappresentata, un assist che vale il goal per il titolo mondiale. Ma non arriveranno, statene certi. Nonostante tutto!
Giovanni Di Lorenzo

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