Il Sindaco di Siracusa Roberto Visentin |
La sorpresa potrebbe essere dietro l’angolo e spariglierebbe,
realmente, i giochi di chi crede di
arrivare a fine legislatura al Comune di Siracusa. Se, veramente, il Sindaco
Roberto Visentin dovesse, nei prossimi giorni, rassegnare le dimissioni da
primo cittadino di Siracusa, il sogno dei moltissimi Consiglieri comunali che
non raggiungerebbero la rielezione finirebbe qui. Mutuando Frizzi a Miss Italia, per i quaranta
Consiglieri Comunali la legislatura non continuerebbe. E’ di ieri sera la
notizia, già profondamente verificata, di una riunione di maggioranza tenutasi,
tra il Sindaco Visentin ed i Consiglieri che lo sostengono al Vermexio, nella
zona alta della Città e che sarebbe stata necessaria a fare “il punto della
situazione” per il prosieguo delle attività d’aula, in Consiglio Comunale,
ferme al palo su un bilancio che non vuol quadrare, secondo i desiderata della
“maggioranza che non c’è”. Toni accesi,
a volte anche aspri, a quanto riferiscono, tanto da indurre il buon Visentin
dapprima a ricondurre il filo sul ragionamento politico (?), per poi
definitivamente prendere atto di non essere riuscito a compattare un fronte a
lui favorevole. Da qui l’annuncio delle imminenti dimissioni dato ai suoi
supporters in Consiglio Comunale. Minaccia o vera intenzione di gettare la
spugna?
Oggetto della discussione sarebbero state le aliquote relative all’IMU
ed ai vari servizi comunali che, data la coperta inesistente, avrebbero dovuto
essere aumentate per garantire il pareggio dello strumento finanziario comunale
che, ad oggi 10 novembre, è già stato in gran parte speso in dodicesimi ma che
non si saprebbe ancora come far quadrare. Insomma come per dire che la nostra
Città è pronta a fallire. O meglio è già fallita. Mi verrebbe da chiedere al
Sindaco di che parla con molti Consiglieri che non sanno neppure come si crea
un bilancio, oppure non conoscono la differenza che passa tra una variazione ed
un equilibrio di bilancio. Non è per fare il primo della classe, basti leggere
i capitoli creati nel passato strumento finanziario da qualche, fantasioso,
Consigliere comunale e la relativa dotazione finanziaria. A questo si
aggiungano gli stipendi d’oro pagati da noi cittadini ai dirigenti comunali,
per servizi insesistenti, i vari obiettivi raggiunti (non si conosce come), i
vari contributi dati ad associazioni di amici ed amici degli amici, ma –
soprattutto – gli stipendi pagati ai nostri Consiglieri comunali che,
improvvisamente e come per magia, il giorno dopo l’elezione, diventano
dirigenti d’azienda, nella stragrande maggioranza. Così, chi nella propria vita
non aveva mai lavorato, osi era districato alla meglio, si ritrova
improvvisamente proiettato a fare il manager, a prendere decisioni, a fare il
Direttore di struttura turistica oppure dichiara uno stipendio più che
ragguardevole nella solita società privata di cui è titolare o che, nella
maggior parte dei casi, è di un amico. A garantirglielo è la legge, e siamo
d’accordo, ma si può sopportare tutto questo in tempo di vacche magrissime ed
in una prospettiva di dissesto finanziario oltremodo accertata e reale? Il
problema eravamo noi Consiglieri di Circoscrizione, con quattrocentomila euro
di stanziamento di bilancio, omnicomprensivo. Ed il Consiglio Comunale di
Siracusa con il suo milione e seicentomila euro l’anno dove lo mettiamo?
Vogliamo dire, senza infingimenti, che è un vero scandalo il fatto che
un Consigliere Comunale, appena eletto in uno dei nove capoluoghi di provincia
siciliani, può non lavorare più, e se non lo ha mai fatto può cominciare a
farlo presso una “società amica”, e gli si garantisce lo stipendio che vuole,
senza problemi, tanto lo rimborsa il Comune di Siracusa, e – quindi – i siracusani
che pagano le tasse? Vogliamo dire, per favore, senza timore reverenziale che
in questo Consiglio Comunale esistono Consiglieri che non sanno cosa sia la
lingua italiana ma che fanno i dirigenti d’azienda a 3500 euro al mese, quando
nella loro vita normale, prima di sedere al Vermexio, non facevano nulla ed
avevano problemi per vivere? E’ duro da dire, ma è la verità. Una giusta
operazione di trasparenza non farebbe male. I siracusani potrebbero capire se
Giovanni Di Lorenzo, da eletto, percepisce lo stesso stipendio che riceveva da
cittadino, se lo riceve sempre dalla stessa società da cui era dipendente o se
Di Lorenzo, appena eletto, ha cambiato, come per magia, le carte in tavola. Si
badi bene che non esistono estremi di reato perché tutto questo è garantito
dalla vigente Legge regionale sull’ordinamento degli Enti Locali. E’ solo un
problema di opportunità e di etica politica, finora sconosciuta e vilipesa, che
rimane e che pesa come un macigno sulle tasche di noi siracusani.
Le dimissioni di Visentin metterebbero fine a tutto questo, ma credo
che non arriveranno, purtroppo. Continueremo ad assistere, in Aula, al solito,
stucchevole, mercato delle vacche dove qualche Consigliere, ad onor del vero
sempre i soliti, che per votare il bilancio preventivo (a Novembre),
riceveranno questo o quel riconoscimento per il proprio, essenziale,
contributo. Insomma il solito schifo.
Le dimissioni di Visentin manderebbero a casa una classe politica
inadeguata ed incapace che ha dato metro di non avere uno straccio di progetto
per governare Siracusa, anche se, in ogni caso, lascerebbero – adesso come a
scadenza naturale – una situazione economica disastrosa e controversa per la
quale chiunque verrà non vivrà tempi facili.
Le dimissioni di Visentin, politicamente, potrebbero essere
erroneamente valutate come la vittoria dell’altra parte del PDL, quella
vinciulliana che rivendica a gran voce partito e ruoli nel centrodestra, come
una sconfitta del PID di Pippo Gianni, sempre impegnato a difendere
l’indifendibile in Giunta ed in Consiglio Comunale, come la sconfitta di quel
nugolo di Consiglieri comunali che, seppur legittimati dal voto popolare, non
hanno mai incontrato un muro dionigiano o non azzeccano, durante i loro
interventi, un solo congiuntivo. Niente di più sbagliato. Non
rappresenterebbero la sconfitta di alcuno ma – esclusivamente – la vittoria
della Città.
La vittoria di una Città, Siracusa, disamministrata dai tempi di Titti
Bufardeci. Vilipesa nella sua storia, nel suo futuro, riempita dal cemento e da
un assetto urbanistico folle e nato per garantire i grandi potentati economici
non siracusani.
Le dimissioni di San Martino rappresenterebbero, per tutti – e per
Visentin in testa – la più grande opportunità mai rappresentata, un assist che
vale il goal per il titolo mondiale. Ma non arriveranno, statene certi. Nonostante
tutto!
Giovanni Di Lorenzo
Nessun commento:
Posta un commento